18 Che gelida manina da La Boheme di Giacomo Puccini. Vol. II
RODOLFO
Che gelida manina!
Se la lasci riscaldar.
Cercar che giova?
Al buio non si trova.
Ma per fortuna
è una notte di luna,
e qui la luna l’abbiamo vicina.
Aspetti, signorina,
le dirò con due parole chi son,
chi son, e che faccio, come vivo.
Vuole?
(Mimì tace.)
Chi son? Chi son? Sono un poeta.
Che cosa faccio? Scrivo.
E come vivo? Vivo.
In povertà mia lieta
scialo da gran signore
rime ed inni d’amore.
Per sogni e per chimere
e per castelli in aria
l’anima ho milionaria.
Talor dal mio forziere
ruban tutti i gioielli
due ladri: gli occhi belli.
V’entrar con voi pur ora
ed i miei sogni usati,
ed i bei sogni miei
tosto si dileguar!
Ma il furto non m’accora
poiché, poiché v’ha preso stanza
la speranza.
Or che mi conoscete
parlate voi. Deh parlate.
Chi siete? Vi piaccia dir?